VHF DSC e Certificato GMDSS-SRC

La radio VHF è l’apparato principe al quale affidare la nostra ed altrui sicurezza in mare. 

PREMESSA

Le normative che stabiliscono modalità e certificazioni necessarie per l’utilizzo di apparati per le comunicazioni radio marittime, sono demandate all’ITU (International Telecommunication Union), a significare che non sono i singoli Stati ad emanare leggi in materia, ma è un organismo internazionale ad imporle ed a richiamare i singoli Stati a farle rispettare.
Nella fattispecie chiunque utilizzi un VHF in banda nautica (che sia fisso o portatile, munito di DSC o meno), e su qualsiasi bandiera appartenga la nave/imbarcazione/natante, è obbligato ad essere in possesso di un certificato di competenza, minimo SRC (Short Range Certificate).

Tale norma è chiaramente riportata nelle
Radio Regoulations Vol. 1 eA5 
ARTICLE 47 
Operator’s certificates Section I General provisions:
47.2 § 1 1) The service of every ship radiotelephone station, ship earth station and ship
station using the frequencies and techniques for GMDSS, as prescribed in Chapter VII, shall be
controlled by an operator holding a certificate issued or recognized by the government to which the
station is subject.

Il CEPT (Conferenza Europea delle amministrazioni delle Poste e delle Telecomunicazioni), emanazione dell’ITU, è l’organismo che è stato demandato a redigere il programma dei corsi e degli esami oggetto del conseguimento dei certificati.
Programma d’esame: https://www.ecodocdb.dk/download/2b6af7b1-f9d0/REC3104E.PDF 
Per chiarire ulteriormente: il GMDSS-SRC Short Range Certificate è obbligatorio a livello mondiale per poter operare su apparati radio marittimi quali VHF, EPIRB e AIS.

Caratteristiche del ricetrasmettitore VHF in banda nautica
La sua peculiarità è quella di assicurare la comunicazione a media distanza e soprattutto di raggiungere contemporaneamente tutte le stazioni radio di terra e le Imbarcazioni/Navi presenti nell’area di copertura del segnale radio: In Italia circa 70 miglia dalla costa e 20-30 tra nave e nave.
Questo fa una grande differenza rispetto alle comunicazioni via telefonino cellulare che, oltre ad avere una portata di poche miglia dalla costa raggiungono un solo utente alla volta, così come i telefoni satellitari, .
Soffermiamoci sul fatto che se abbiamo necessitò di un aiuto, saranno le unità vicine a poterci raggiungere velocemente e quindi finalizzare il soccorso, questo vale sia sottocosta che in alto mare!

Grazie all’olografia del nostro Paese le antenne delle nostre Stazioni Radio Costiere sono istallate sui rilievi più alti, tanto da garantire una portata media fino a 70 miglia, come ben si può vedere dall’immagine.

Le comunicazioni radio marittime devono essere fatte secondo un preciso protocollo, questo sia per non disturbare le comunicazioni altrui, ma soprattutto per finalizzare le richiesta di soccorso ed evitare sanzioni che possono avere anche pesanti effetti penali (procurato allarme).
Purtroppo, per impreparazione o per noncuranza, la maggior parte dei diportisti naviga con l’apparato spento, disattendendo alla norma che obbliga a fare ascolto sul canale 16 di soccorso ed ignorando protocolli e potenzialità del sistema.
Questa realtà trova origine dal fatto che in Italia si ottiene il patentino di radiotelefonista (RTF) semplicemente pagando un bollettino postale di € 0,75 lasciando intendere che non sia necessaria alcuna competenza specifica.
Nella maggior parte del mondo, per utilizzare un apparato VHF per il diporto (anche portatile e senza DSC- vedi il documento del Ministero belga) vige l’obbligo di conseguire un certificato GMDSS-SRC sostenendo un apposito esame, il cui programma è stabilito dal CEPT, organo internazionale per le comunicazioni. Ecco perché un certificato GMDSS-SRC ha valenza mondiale, a prescindere dal Paese che lo ha rilasciato e dalla nazionalità di chi lo ha conseguito.


Le nozioni che obbligatoriamente si dovrebbero avere per un corretto ed efficacie utilizzo di un apparato VHF sono molteplici e di facile apprendimento in quanto sono solo di natura procedurale e scevre da contenuti tecnici.
La diffusione di queste nozioni dovrebbe coinvolgere non solo chi al comando o patentato, ma anche mogli ed amici che portiamo in barca come ospiti. In caso di necessità chi conduce l’imbarcazione o provvede a ripristinare un’avaria potrebbe non essere contemporaneamente in grado di parlare alla radio.
In commercio vi sono diversi libri sull’argomento ed anche corsi on-line.
Attualmente l’orientamento più diffuso, per la sua pragmaticità senza fronzoli, è quello dei corsi RYA/MCA inglese, che provvede anche all’esame e conseguente rilascio del certificato GMDSS-SRC.


https://www.universomare.it/rya/

Tralasciando gli apparati MF/HF, costosi e non facilmente installabili a bordo di un’imbarcazione da diporto, vale la pena di precisare alcune cose su EPIRB e PLB che sono entrambi radio-Boe di soccorso con copertura mondiale.

L’EPIRB è obbligatorio per la navigazione oltre le 50 miglia dalla costa e non può essere sostituito dal PLB che è uno strumento personale.

Poiché entrambi vengono mantenuti spenti ed attivati solo in caso di emergenza, il ricevitore di posizione GPS, se presente, non è attivo (tranne alcuni particolari apparati). Quando vengono accesi passano 10-15 minuti prima che venga acquisita una posizione valida, tempo tanto più lungo quanto più ci si è spostati dall’ultima acquisizione GPS.

Se l’EPIRB è sprovvisto di GPS, il tempo di determinazione della posizione è superiore all’ora.

Una volta acquisita una richiesta di soccorso completa, in relazione al fatto che circa il 96% dei Distress inviati dagli EPIRB sono falsi, gli organi preposti attivano la macchina dei soccorsi solo dopo aver avuto la certezza che si tratti di una reale emergenza.

Con queste considerazioni ben si comprende che i sistemi satellitari sono sicuramente indispensabili se navighiamo in alto mare, inutili se necessitiamo di un soccorso immediato, ad esempio se stiamo andando sugli scogli.